Ma Gesù di Nazareth è nato davvero il 25 dicembre?
No panic: state tranquilli, non ho nessuna intenzione di ammorbarvi con la solita lagna “politically correct” del Sol Invictus.
È molto probabile che la risposta alla domanda che ho appena posto sia “SI”.
Anni fa, in quelle grotte di Qumran che chi si occupa di cose sacre ben conosce, vennero ritrovati dei manoscritti molto antichi grazie ai quali conosciamo con precisione l’esatto ordine in cui si susseguirono i turni delle classi sacerdotali nel Tempio di Gerusalemme per un considerevole lasso di tempo. Zaccaria, padre di Giovanni battista, era uno dei sacerdoti facente parte di quella classe cui era concesso, ogni anno, l’entrata nel Tempio dal 24 al 30 settembre. Stando al vangelo di Luca, Zaccaria lasciò subito il Tempio perché, poco tempo dopo esservi entrato, ricevette la visita dell’Arcangelo Gabriele che gli annunciò che da lì a breve sarebbe diventato padre benché la moglie Elisabetta fosse ormai sterile da anni. È quindi ragionevole pensare che la data del concepimento del figlio Giovanni sia proprio il 24 settembre (o poco dopo) e poiché sappiamo, sempre dal vangelo di Luca, che Gesù era più piccolo di Giovanni di 6 mesi è presumibile pensare (fatti due conti semplici semplici) che Gesù sia nato effettivamente il 25 dicembre.
Alcune mie piccole considerazioni:
PRIMA = molti potrebbero pensare che quello che ho appena riportato e che è ovviamente la sintesi “selvaggia e vergognosa” di studi assai meticolosi durati moltissimi anni, non sia altro che il frutto di ragionamenti a posteriori che gli evangelisti stessi potrebbero aver fatto e trascritto in modo da far combaciare le date dando così una parvenza di verosimiglianza a tutto il loro racconto. Effettivamente il dubbio sarebbe legittimo se non fosse per la datazione di quei documenti rinvenuti nelle grotte di Qumran (la loro scoperta avvenne all’incirca nel 1947) a cui ho fatto precedentemente riferimento. Per farla breve: quei documenti sono quasi coevi di Gesù ragion per cui, se avessero riportato il falso, queste falsità sarebbe state smascherate immediatamente dagli uomini di quel periodo molti dei quali avevano avuto testimonianza diretta (oculare) dei fatti ivi narrati.
SECONDA = sappiamo, dai testi sacri, che Maria, la mamma di Gesù, rimase con gli Apostoli anche dopo la morte del figlio. Partendo da questo fatto qualcuno si è chiesto se fosse mai possibile che in tutto questo tempo lei non avesse comunicato agli altri la vera, autentica data di nascita di Gesù. Perché mai avrebbe dovuto tenerla segreta? Del resto, quella notte, parecchie persone vennero a trovare lei e il bambino appena nato e mantenere un segreto, in quelle condizioni, sarebbe stato semplicemente impossibile (e non si capisce neppure perché sarebbe stato necessario che ci si spendesse per mantenere segreta quella data (parentesi nella parentesi: se state pensando ad Erode sappiate che morì pochi anni dopo la nascita di Gesù ragion per cui non sarebbe stato comunque necessario tenere nascosto l’accaduto per molto tempo)). È molto probabile, dunque, che quella data fosse ben nota a tutti, almeno in quel periodo storico, senza alcun bisogno di scomodare credenze celtiche o chissà quali altri avvenimenti astronomico/pagani per dare una data di compleanno a chi, una data di compleanno, ce l’aveva già come tutti gli altri.
TERZA = dallo studio dei documenti in nostro possesso risulta assai probabile che Gesù sia nato effettivamente il 25 dicembre e proprio per questo non se ne parla (eppure i ritrovamenti del 1947 sono temporalmente così abbastanza vicini a noi da dover destare più interesse di quanto in realtà non avvenga), ma cosa sarebbe accaduto se gli stessi manoscritti avessero fatto emergere una insanabile incongruenza fra le date? La risposta è fin troppo semplice!
QUARTA = i simboli sono importanti, tutta la nostra esistenza è una barca che procede in un oceano di simboli, alcuni noti e decifrati, altri misteriosi, altri ancora del tutto ignorati e che, scoperte future, ci dimostreranno essere stati davanti ai nostri occhi da tempo immemore senza che ce ne fossimo mai accorti prima, ma … ma i simboli non sono certamente tutto e molto spesso i dati oggettivi, verificabili e umilmente prosaici sono più che sufficienti per raccontare una verità. La storia, l’archeologia, la filologia, l’apologetica offrono i risultati dei loro studi a tutti, sta a noi volerli ascoltare, se non altro per non cadere vittima di quei soliti errori che solo per il fatto di essere ripetuti da molti e gridati da tutte le piazze possibili si tende a ritenere, acriticamente, verità assolute. Se solo si sapesse quante piazze esistono e si smettesse di affollare sempre quelle già abusivamente e indegnamente occupate da mercanti di ogni risma!!!
Conoscere con esattezza il giorno della nascita di Gesù non è importante: non lo dovrebbe essere per i fedeli figuriamoci per chi non crede. L’importante è comprendere, e ancor di più accettare, che quelle cose che leggiamo nei testi che molte persone, da generazioni, considerano sacri, non sono frutto di fantasia, ma la descrizione di un incontro realmente accaduto e che la scienza, purché si tratti di quella vera, non può che dare il suo contributo affinché se ne accolga appieno il significato. Qualcuno ha scritto che “la fede è una scommessa”, qualcun altro, tempo dopo, si premurò di aggiungere l’aggettivo “ragionevole”.
Buon Natale 🎄
Giuseppe Palazzo
16 dicembre 2020
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