lunedì 11 aprile 2022

Chissà quanti sogni ...

 
Castello di San Niceto e stretto di Messina 
visti da Motta San Giovanni (RC) - Italy

"Degli antichi castelli mi incuriosisce la vita che hanno visto passare e che in parte trattengono ancora.
Chissà quanti sogni sono rimasti sulle torri"
Fabrizio Caramagna

Ph Giuseppe Palazzo – All rights reserved ©




Il castello - Roberto Vecchioni

E se passate fate piano
Che fata dorme dal mattino
Che l'uomo per la guerra le partì
E dietro la collina si sbiadì
E nel castello sopra il fiordo
La luce sfiora per ricordo
Le coppe che restarono così
E il vento smuove le vetrate
E a volte un'eco di risate
Che un tempo risuonavano da lì
Ma non passateci d'aprile
Che non potreste più vedere
Le rose come quando lui era qui

E quando c'era lui le sale
Erano piene mille sere
Di gente e luci e scherzi di buffoni
E feste fino all'alba e poi canzoni
E lui stringeva fra le dita
La pietra verde della vita
E chi partiva sempre ritornò
Tornò anche un figlio trovatore
Scappato senza far rumore
Per altre luci che poi non capì
E un drago fatto con la paglia
Bruciava all'alba sulla soglia
Perché il dolore non entrasse lì

Tu che ne sai che passi e guardi
Di fata e tutti i suoi ricordi
Del sogno che ha battuto la realtà?
La polvere si è fatta antica
E sul sentiero c'è l'ortica
Ma fata non ci crede e non lo sa
Ha fretta e l'abito è sgualcito
Ma è la gran sera che ha aspettato
E il conto della sabbia è fermo già
E lui che bussa, e lui che torna qua

E si riaccendono le luci
Ad una ad una stanze e voci
E servi e cani ancora tutti là
È lui, sorride sulla porta
È lui, lo stesso di una volta
Ma chiede scusa e non l'abbraccerà
Ha gli occhi stanchi, è sempre bello
Ma tiene addosso quel mantello
Che non si toglie e non si toglierà


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