lunedì 6 gennaio 2014

Non c'è ancora nessuno!


Caminia (CZ)


Io dal Mare - Claudio Baglioni

saranno stati scogli di carbone dolce 
dentro il ferro liquefatto 
di una luna che squagliò un suo quarto 
come un brivido mulatto 
o un bianco volar via di cuori pescatori 
acqua secca di un bel cielo astratto 
chissà se c'erano satelliti o comete 
in un'alba senza rughe 
larghe nuvole di muffa e olio 
appaiate come acciughe 
o una vertigine di spiccioli di pesci 
nella luce nera di lattughe 
e io 
dal mare venni e amare mi stremò 
perché infiammare il mare non si può 
aveva forse nervi e fruste di uragani 
scure anime profonde 
tra le vertebre di vetro e schiuma 
urla di leoni le onde 
o tende di merletto chiuse su farine 
corpi caldi di sirene bionde 
forse era morto senza vento nei polmoni 
graffio di cemento bruno 
barche stelle insonni a ramazzare 
nelle stanze di Nettuno 
o turbini di sabbia tra le dune calve 
sulle orme perse da qualcuno 
e io 
dal mare ho il sangue e amaro rimarrò 
perché calmare il mare non si può 
i miei si amarono laggiù 
in un agosto e un altro sole si annegò 
lingue di fuoco e uve fragole 
quando il giorno cammina ancora 
sulle tegole del cielo 
e sembra non sedersi mai. 
e innanzi al mare ad ansimare sto 
perché domare il mare non si può 
e come pietra annerirò 
a consumare 
a catramare 
a tracimare 
a fiumare 
a schiumare 
a chiamare 
quel mare che fu madre e che non so...

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